Psicologo: come creare collaborazioni di valore

da | 8 Ago 2024

Eccoci al secondo articolo del blog di PsicoNet.Work, il primo festival della comunicazione digitale per psicologi.

Io sono Alex De Brasi e ti terrò compagnia fino alla seconda edizione che si terrà ad Aprile a Genova. Se vuoi recuperare il primo articolo lo trovi qui.

Qui parliamo di collaborazioni di valore. 

Cosa significa collaborare?

Partiamo dalla base, collaborare deriva dal latino cum-laborare, lavorare con, lavorare assieme.

Ecco, abbiamo scoperto l’acqua calda.

Ma proviamo ad andare leggermente più a fondo.

Assieme significa rendere simile. Alla base della collaborazione c’è una volontà di rendersi simili, di venirsi incontro, di trovarsi.

Potremmo dire così: collaborare è un incontro che genera un valore altro da quello che le persone coinvolte presentano all’inizio della collaborazione.

Per valore possiamo intendere molte cose, non c’è un’unica definizione e non sto parlando solo di soldi.

Come dicono Moliterno, Muzzetta, Ruggeri, Tallarico nel loro “Manuale di promozione etica per psicologi”, che puoi trovare qui, sul sito di Dario Flaccovio Editore:

“Collaborare è una predisposizione, un modo di porsi, prima di essere una strategia.

Collaborare è aprirsi verso l’altro, cercare in questa relazione un sano confronto e ascoltare, prima di parlare.

Collaborare è comprendere che insieme si vince. Se decidi di collaborare con qualcuno, lo devi fare perché credi che questa persona possa darti qualcosa, e che tu possa dare qualcosa all’interno della collaborazione.

La collaborazione è in primo luogo una relazione, e in quanto tale è reciproca, o almeno dovrebbe esserlo. Se non parti da questi presupposti, non andrai molto lontano.”

A cosa può servirti creare delle collaborazioni?

Utilizzo sempre le parole del “Manuale di promozione etica per psicologi”:

  1. Può servirti per crescere professionalmente, per ampliare il tuo bagaglio di conoscenze ed esperienze e per diventare uno psicologo sicuramente più preparato.
  2. Può aiutarti nei momenti di difficoltà, perché instaurando relazioni con altri professionisti, la tua rete di supporto diventerà più ampia e più forte.
  3. Può aiutarti a crescere, a livello di visibilità, in modo strategico e sano, perché tutto quello che farete insieme avrà una doppia portata, quella delle persone che seguono te e quella delle persone che seguono la persona con la quale collaborerai.”

Ora, è chiaro che la possibilità di costruire una collaborazione dipende “dall’incastro” del valore che porti rispetto a quello che mettono in campo gli altri.

Più sei “diverso” e capace di portare una soluzione a un problema – o una risorsa – agli altri, più è facile che la collaborazione parta.

Certo, dovrai essere anche in grado di porti in un certo modo, questo significa che dovrai analizzare e studiare le realtà con cui vuoi collaborare e progettare una proposta.

La prima regola è: costruisci una proposta che venga percepita come di valore e unica per gli altri.

Questo in realtà non vale solo per le collaborazioni ma anche per la tua professione e per i tuoi progetti. È la base per attirare le persone.

Capire ciò di cui hanno bisogno gli altri è un passo fondamentale nella costruzione delle collaborazioni.

Come iniziare a creare collaborazioni nel concreto

Ancora le parole del Manuale di Promozione etica per psicologi, è scritto bene, perché non usarlo.

I passaggi concreti per iniziare a collaborare sono i seguenti:

  • Scegli professionisti o realtà che trattano, anche solo in parte o da altri punti di vista, i temi che tratti tu.
  • Scegli persone che esprimono i tuoi valori e il tuo modo di vedere la professione…Una volta che hai trovato con chi vorresti collaborare, inizia a seguirlo sui social e online, a leggere ciò che scrive, a documentarti e a interagire con i suoi contenuti, per entrare in contatto con lui/lei e vedere come risponde.
  • Quando sarai sicuro che questa persona sia quella giusta e quando avrai un’idea su quali temi potreste collaborare, contattala. Se ti è possibile, non scrivere messaggi in direct sui social…scrivi una mail perché è molto più professionale. 
  • Presentati con una breve e-mail seguendo i seguenti punti…

La mail dovrà essere calibrata in base a cosa hai potuto capire delle persone con cui vuoi collaborare. Questo perché è una dimostrazione di interesse nei loro confronti.

La mia strategia di collaborazione

Per darti prova che i consigli qui sopra funzionano voglio condividerti la strategia che mi ha permesso di essere qui a scrivere.

Tutto grazie soprattutto a una mail.

Gli autori del “Manuale di promozione etica” ovvero i miei presunti competitor, sono persone con cui volevo costruire una collaborazione. Questo perché trovo i loro valori in linea con i miei e anche i loro progetti sono molto interessanti.

Come ho costruito questa collaborazione?

  • li ho analizzati e studiati per diverso tempo
  • mi sono reso conto che mi piaceva cosa dicevano e come
  • ho deciso di scrivere un articolo per il mio blog in cui linkavo ai loro rispettivi servizi – violando la prima regola della SEO, ovvero mai linkare un competitor. Perché l’ho fatto allora? Perché è stato come dire, “vengo in pace”, non mi interessa essere agguerrito, preferisco collaborare. E poi perché era una cosa che avrebbe attirato la loro attenzione.
  • Ho scritto poi una mail, che ho inviato a tutti in contemporanea, in cui gli ho parlato dell’articolo e che mi avrebbe fatto molto piacere collaborare.

Ora, il tutto ha richiesto tempo ed è stato più articolato di così, ma ne è valsa la pena.

Ciò che posso dirti è questo: dai importanza alle persone con cui vuoi collaborare e distinguiti nell’approccio.

Qui c’è la mail.

Collaborare con professionisti o enti di altri settori

Per quanto riguarda le collaborazioni con realtà locali o istituzionali, le regole da seguire sono più o meno le stesse elencate sopra.

dovrai fare attenzione ad utilizzare il giusto approccio a seconda dei contesti e dei canali che utilizzerai.

Ti lascio un elenco, tratto, indovina un po’, dal “Manuale di promozione etica” di possibili professionisti o aziende con cui potresti iniziare a creare delle collaborazioni:

  • le palestre e le scuole di qualsiasi sport (danza, karate, judo, pattinaggio ecc.)
  • gli insegnanti
  •  i comuni
  • gli erboristi
  • gli omeopati
  • i medici specializzati
  • le associazioni
  • le farmacie
  • i centri benessere
  • i nutrizionisti o dietisti
  • le piccole e medie aziende attente al benessere dei propri dipendenti
  • i co-working ecc.”

La paura fa 90

Spesso il limite più grande alla costruzione di collaborazioni è la paura. Di ricevere rifiuti, di non essere all’altezza.

La verità è che è solo una questione di trovare le persone giuste perché in realtà tu qualcosa di unico da dare ce l’hai: sei tu, con le tue competenze, idee, punti di forza e debolezza.

Nessuno è come te, ma alcuni possono esserti affini. Cerca quelle persone, sarà più facile esporti.

Non ci sono limiti a ciò che potrete fare assieme:

contenuti condivisi, interviste, eventi, servizi, corsi di formazione.

Tutto, come al solito, sta nell’iniziare.

Se non lo fai, continuerai a fare ciò che hai sempre fatto. Se è ciò che desideri va bene. Ma se vuoi qualcosa di più allora non ci sono altre vie.

Fare, che è imparentato col lavoro, che è imparentato con la collaborazione.

A presto

Alex De Brasi.

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